sabato 5 giugno 2010

Aspettami

di Konstantìn Simonov, poeta russo (1915-1979)

Aspettami è come una lettera scritta dal fronte e indirizzata alla moglie; è del 1941. Da tanto tempo il poeta (o soldato) è lontano da casa; i suoi non hanno più notizie; non arrivano più lettere; perfino sua madre e suo figlio lo credono morto e hanno cessato di aspettarlo.
Egli scrive tra una marcia ed un assalto. Ogni giorno vede cadere al suo fianco qualche suo compagno. Sopravvivere "in mezzo al fuoco" è inaudito: ritornare una presunzione. Eppure sente che ce la farà, tornerà ad onta di tutti i compianti dei suoi compaesani "stretti intorno al fuoco", "ad onta di tutte le morti" a cui assiste purché sappia che lei lo aspetta; e la prega di non stancarsi di aspettarlo, di non arrendersi come gli altri, di aspettarlo in un modo diverso, "semplicemente - come nessun altro". Per il restante della vita soltanto loro due conosceranno il segreto per cui si è salvato: la sua attesa.

Aspettami ed io tornerò,
ma aspettami con tutte le tue forze.
Aspettami quando le gialle piogge
ti ispirano tristezza,
aspettami quando infuria la tormenta,
aspettami quando c'è caldo,
quando più non si aspettano gli altri,
obliando tutto ciò che accadde ieri.
Aspettami quando da luoghi lontani
non giungeranno mie lettere,
aspettami quando ne avranno abbastanza
tutti quelli che aspettano te.

Aspettami ed io tornerò;
non augurare del bene
a tutti coloro che sanno a memoria
che è tempo di dimenticare.
Credano pure mio figlio e mia madre
che io non sono più;
gli amici si stanchino di aspettare
e, stretti intorno al fuoco,
bevano vino amaro,
in memoria dell'anima mia...
Aspettami. E non t' affrettare
a bere insieme a loro.

Aspettami ed io tornerò
ad onta di tutte le morti.
E colui che ormai non mi aspettava,
dica che ho avuto fortuna.
Chi non aspettò non può capire
come tu mi abbia salvato
in mezzo al fuoco
con la tua attesa.
Solo noi due conosceremo
come io sia sopravvissuto:
tu hai saputo aspettare semplicemente
come nessun altro. *

*A. M. Ripellino, Poesia russa del Novecento, Feltrinelli, Milano 1979, pp. 412-413
da Dalle Parole al Dialogo di Giuseppe Colombero ed. Paoline 1988

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