sabato 26 dicembre 2009

Jardin d'hiver - Henri Salvador

Una canzone che mi piace molto...Davvero poetica.

Je voudrais du soleil vert
Des dentelles et des théières
Des photos de bord de mer
Dans mon jardin d'hiver

Je voudrais de la lumière
Comme en Nouvelle Angleterre
Je veux changer d'atmosphère
Dans mon jardin d'hiver

Ta robe à fleur
Sous la pluie de novembre
Mes mains qui courent
Je n'en peux plus de l'attendre
Les années passent
Qu'il est loin l'âge tendre
Nul ne peut nous entendre

Je voudrais du Fred Astaire
Revoir un Latécoère
Je voudrais toujours te plaire
Dans mon jardin d'hiver

Je veux déjeuner par terre
Comme au long des golfes clairs
T'embrasser les yeux ouverts
Dans mon jardin d'hiver

Ta robe à fleur
Sous la pluie de novembre
Mes mains qui courent
Je n'en peux plus de l'attendre
Les années passent
Qu'il est loin l'âge tendre
Nul ne peut nous entendre

giovedì 10 dicembre 2009

Ogni arabesco del caleidoscopio

Un'altra poesia che mi sembra bellissima, sempre per gli accostamenti di cose diverse tra loro. Questa è di Jorge Luis Borges.

Le cause

Tramonti e generazioni
di cui nessuno fu il primo.
Freschezza d'acqua nella gola
di Adamo. L'ordinato paradiso.
L'occhio decifrante le tenebre.
All'alba, l'amore dei lupi.
La parola, l'esametro. Lo specchio. La Torre di Babele e la superbia.
La luna osservata dai Caldei.
Le sabbie innumerevoli del Gange.
Zhuang-zi e la farfalla che lo sogna.
Le mele d'oro delle isole.
I passi del labirinto errante.
La tela infinita di Penelope.
Il tempo circolare degli stoici.
La moneta in bocca all'uomo morto.
Il peso della spada sulla bilancia.
Ogni goccia d'acqua nella clessidra.
Le aquile, i fasti, le legioni.
Cesare nel mattino di Farsalia.
L'ombra delle croci sulla terra.
Gli scacchi e l'algebra del persiano.
Le tracce delle lunghe migrazioni.
I regni conquistati a suon di spada.
La bussola incessante. Il mare aperto. L'eco dell'orgoglio nella memoria.
Il re giustiziato con un'ascia.
L'incalcolabile polvere che fu eserciti.
La voce dell'usignolo in Danimarca.
La scrupolosa linea del calligrafo.
Il volto suicida nello specchio.
la carta del baro. L'oro avido.
Le forme della nube nel deserto.
Ogni arabesco del caleidoscopio.
Ogni rimorso e ogni lacrima.
Occorsero tutte queste cose
affinché le nostre mani s'incontrassero.

mercoledì 9 dicembre 2009

Possibilità

Una poesia che trovo bellissima della poetessa polacca Wislawa Szymborska. Si intitola "Possibilità": mi piace l'accostamento tra una cosa e l'altra, senza soluzione di continuità. L'alternanza tra cose piccole, e importantissime.

POSSIBILITA'

Preferisco il cinema.
Preferisco i gatti.
Preferisco le querce sul fiume Warta.
Preferisco Dickens a Dostoevskij.
Preferisco me che vuol bene alla gente
a me che ama l'umanità.
Preferisco avere sottomano ago e filo.
Preferisco il colore verde.
Preferisco non affermare
che l'intelletto ha la colpa di tutto.
Preferisco le eccezioni.
Preferisco uscire prima.
Preferisco parlare con i medici d'altro.
Preferisco le vecchie illustrazioni a tratteggio.
Preferisco il ridicolo di scrivere poesie
al ridicolo di non scriverne.
Preferisco in amore gli anniversari non tondi,
da festeggiare ogni giorno.
Preferisco i moralisti
che non mi promettono nulla.
Preferisco una bontà avveduta a una credulona.
Preferisco la terra in borghese.
Preferisco i paesi conquistati a quelli conquistatori.
Preferisco avere delle riserve.
Preferisco l'inferno del caos all'inferno dell'ordine.
Preferisco le favole dei Grimm alle prime pagine.
Preferisco foglie senza fiori a fiori senza foglie.
Preferisco i cani con la coda non tagliata.
Preferisco gli occhi chiari, perché li ho scuri.
Preferisco i cassetti.
Preferisco molte cose che qui non ho menzionato
a molte pure qui non menzionate.
Preferisco gli zeri alla rinfusa
che non allineati in una cifra.
Preferisco il tempo degli insetti a quello siderale.
Preferisco toccare ferro.
Preferisco non chiedere per quanto ancora e quando.
Preferisco prendere in considerazione perfino
la possibilità
che l'essere abbia una sua ragione.